CHIESA DELLA B.V. DI GONARE
Una leggenda della tradizione orale fa risalire al 1147 la costruzione di uno tra i più importanti santuari della Sardegna centrale, la chiesa di Nostra Signora di Gonare, ad Orani, sulla cima del monte omonimo, da parte del giudice Gonario di Torres. Il primo dato storico riguardo all’esistenza del culto della Madonna di Gonare risale al 1341; appare nelle Rationes Decimarum[1], da cui risulta il versamento della decima da parte del “rectore de Gorare”[2].
Il santuario, nella sua struttura attuale, risale al XVII secolo; il suo stile architettonico rivela i caratteri costruttivi tipici del gotico catalano maturo, con capilla mayor rialzata di tre gradini, voltata a crociera pseudostellare, con costoloni in trachite e chiave di volta pendula, più bassa e più stretta rispetto all’unica navata; questa è dotata di piccole cappelle tra i contrafforti, ha la copertura a botte spezzata con gli archi-diaframma di rinforzo che scandiscono il ritmo della navata e ne rompono la monotonia[4]. È’ da notare come la presenza della capilla mayor voltata a crociera pseudostellare sia un fatto assai eccezionale per le zone interne dell’isola, essendo in genere presente solamente nelle costruzioni più rappresentative delle città maggiori, Cagliari, Iglesias, Oristano, Sassari.
Un altro elemento di notevole importanza è la presenza in questo edificio di due rosoni, riportati alla luce nel corso di una campagna di manutenzione straordinaria tenutasi nel 1990-91 circa; questi lavori hanno interessato il rifacimento del manto di copertura e degli intonaci interni danneggiati dall’umidità di percolamento.
Un rosone è rivolto verso est, nella parete terminale della navata, proprio sopra l’abside, che abbiamo detto essere più basso; l’altro prende luce da ovest, e si trova in posizione diametralmente opposta rispetto al primo, proprio sopra l’ingresso principale. I due elementi sono in trachite scolpita, di uguale foggia, con cinque petali che si dipartono da una ruota cosmica centrale; questo elemento decorativo si rifà, come s’è già avuto modo di rimarcare in questo scritto, alla scarna iconografia decorativa e a una simbologia mistica adottata dai monaci cistercensi, la cui penetrazione all’interno dell’isola è dovuta al giudice Gonario II di Torres, agli albori del 1100.
[1] P. Sella, Rationes Decimarum Italiae. Sardiniae, Città del Vaticano, 1945.
[2] G. Zirottu, Nostra Signora di Gonare, Ed. Solinas, Nuoro, 1996.
LA LEGGENDA
La leggenda racconta che Gonario, sovrano del giudicato di Torres, durante il ritorno in Sardegna dalla Terrasanta, affrontando una tempesta in mare fece un voto alla Vergine promettendole di edificare un santuario in suo onore se fosse scampato ai pericoli. Giunto in Sardegna venne suggestionato dalla cima del monte Gonare e qui decise di fondare il santuario. In realtà, la configurazione attuale dell’edificio suggerisce una datazione più tarda rispetto al Medioevo: il XVII secolo, come è documentato da una visita pastorale compiuta nel 1608 dal vescovo di Alghero.
IL MONTE GONARE
Protagonista nella prosa di Grazia Deledda, nella poesia di Sebastiano Satta e nei dipinti di Antonio Ballero e Mario Delitala, il Monte Gonare si erge nell’area compresa fra i comuni di Orani e Sarule.
Rappresenta un luogo storicamente importante per la Sardegna, anche grazie alla sua ubicazione geografica che lo vede svettare ai confini dei territori del Nuorese e della Barbagia di Ollolai. Spicca nel paesaggio con le sue tre elevate formazioni rocciose a forma di coni quasi regolari; la cima più elevata regala al visitatore un panorama straordinario che spazia dalla Marina di Orosei fino al Golfo di Oristano. Le aree pianeggianti dell’altopiano sono interrotte dalle ripide e scoscese pareti delle vallate, ricoperte da una fitta e rigogliosa vegetazione.
Sul monte Gonare sorge un santuario dedicato alla Madonna, da cui si scorge un panorama sconfinato che, nelle giornate terse, può spaziare fino al mar Tirreno. Il Santuario ed il simulacro della Madonna con Bambino vengono datati al 1618 grazie ad una pietra posizionata all’interno. Molto probabilmente la base della Chiesa è costituita da grossi massi nuragici, ma nulla resta a testimonianza di un edificio di epoca Giudicale.
LE MANIFESTAZIONI RELIGIOSE
Intorno alla chiesa ruotano feste e manifestazioni che periodicamente rompono il silenzio del Monte Gonare: il 25 marzo, in occasione della ricorrenza dell’Annunciazione, si compie la distribuzione ai pellegrini del cosiddetto “Pane ‘e vintichimbe” al termine della messa, nella piazza di “Sa Corte”, circondata dalle “Cumbessias”. Durante la festa dell’Incoronazione, a maggio, vengono celebrati dei riti religiosi all’interno della chiesa, circondata da boschi particolarmente folti e rigogliosi nel periodo primaverile. L’8 settembre si celebra la “Festa grande”, gestita alternativamente ogni anno da Orani e Sarule. L’evento è preceduto da una novena alla quale partecipa un cospicuo numero di fedeli.
COME ARRIVARE
Per raggiungere a piedi il santuario si può partire dal centro di Orani attraversando la zona di Su Cantaru e percorrendo in salita Sos Malavidos e Illudine fino, a 973 m di altitudine, al piazzale Sa Corte, che ospita un complesso di “cumbessias”. Da qui si sviluppa un sentiero scavato nella roccia che arriva fino al santuario. Per raggiungere il santuario in macchina si possono imboccare due strade: una da Orani e l’altra da Sarule. Da Orani occorre percorrere la strada in direzione Mamoiada che comincia dalla SS 128 in località Istolo, che sale fino ad arrivare a Urture. Da Sarule invece bisogna prendere la strada che, accostando il cimitero, arriva fino a Su Pale ‘e Gonare, nei pressi delle cave di marmo in disuso.
Fonti e bibliografia
Arch. Laura Pintus – Tesi di Laurea
Camarda, Cadeddu, Larese, Ruiu – “Introduzione all’ambiente di Monte Gonare” – 2D Editrice Mediterranea – 1986
www.sardegnaturismo.it